Salta al contenuto Passa alla barra laterale Passa al footer

Intersecting Sub-Saharan Africa, 1450-1700. Trade, Conquests, Missions, Enslavement

30 e 31 gennaio 2025

Sapienza Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Aula Partenone, Piazzale Aldo Moro, 5 – 00185 Roma

Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea/CNR; Sapienza Università di Roma

Il convegno “Intersecting Sub-Saharan Africa, 1450-1700. Trade, Conquests, Missions, Enslavement” è organizzato nel contesto del PRIN 2022 ”Mapping and Translating Spaces, Cultures, and Languages. Experiences from the Missions Connected to the Portuguese Empire (1540-1700) – [ref. 20222SY2K7], coordinato da Angelo Cattaneo (Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea/CNR) e Simone Celani (Sapienza Università di Roma).

https://sites.google.com/uniroma1.it/mapping-translating-prin22-cnr/home


“Intersecting Sub-Saharan Africa, 1450-1700” ambisce a mettere a fuoco alcuni dei contesti plurali dell’Africa al tempo dell’arrivo dei mercanti portoghesi e dei missionari cattolici sulle coste occidentali e orientali dell’Africa Sub-Sahariana, in un quadro di storia connessa, o quanto meno sincronica, con i regni dell’Africa Sub-Sahariana, l’Africa islamica e ottomana, l’Etiopia e l’Africa sudorientale.

Il simposio si articola in sette sessioni: ‘Missionary Perspectives’; ‘Parallel Islamic Networks Across Africa’; ‘Ethiopia’; ‘Mapping, Translating and Classifying Africa in a Global Context’; ‘Perspectives on Enslavement’; ‘Visual and Material Interactions and Exchanges’; infine, ‘Linguistic Interactions and Exchanges’. Le interazioni tra i regni e i mercanti europei, gli ordini religiosi cattolici e i regni africani intrecciarono interessi economici, politici e religiosi, trasformando le relazioni Africa-Europa in una complessa arena di dominio e scambio con conseguenze rilevanti ed epocali a scala globale.

“Intersecting Sub-Saharan Africa, 1450-1700” riunisce archivisti, linguisti, storici dell’arte, delle missioni, dell’Africa islamica, ottomana, dei regni dell’Africa Sub-Sahariana occidentale, dell’Etiopia, e dell’Africa sudorientale, per affrontare da prospettive plurali e complementari alcuni macro-temi che intercettano la storia dell’Africa tra 1450 e 1700.

Tra questi si distinguono la storia e la geografia della presenza missionaria, precedenti e successive all’intervento della Congregazione de Propaganda fide, anche in riferimento alle prime interazioni linguistiche documentate da grammatiche e lessici di lingue africane in lingue europee. Si affronteranno il tema della schiavitù e alcune riflessioni elaborate nel tempo per giustificarla o contrastarla, in particolare nei contesti delle missioni. Si prenderà inoltre in esame la storia della cultura materiale, visuale e artistica elaborata in alcuni contesti africani cristiani o negli spazi delle missioni, insieme alla loro successiva ricezione in archivi e musei europei. Infine, si analizzeranno le prime rappresentazioni dell’Africa e degli africani destinate ai contesti missionari giapponesi e cinesi, collocandole nel quadro globale delle reti di conoscenza gesuitiche.

Fenomeni apparentemente antinomici, ma sincronici e spesso connessi, emergono dalle riflessioni dei trenta studiosi che contribuiscono al convegno “Intersecting Sub-Saharan Africa, 1450-1700. Trade, Conquests, Missions, Enslavement.” Tra questi: la creazione di reti di commercio transcontinentale; la trasformazione e l’ampliamento a scala globale dei processi di resa in schiavitù degli africani; la formazione di reti missionarie; la produzione e circolazione di saperi, mediazioni e traduzioni, che implicarono anche l’emergere e l’imposizione di paradigmi e classificazioni gerarchiche relative agli africani; alcuni esempi di resilienza delle tradizioni africane rispetto a queste stesse imposizioni.

Abbiamo scelto come icona del convegno un ciondolo a forma di maschera, in avorio, attualmente conservato al Metropolitan Museum of Art di New York, creato all’inizio del XVI secolo nel Benin, che si ritiene sia stato commissionato dal re del Benin, Oba Esigie (1504-1550), in onore della madre Idia. Il diadema è ornato da raffigurazioni stilizzate di pesci gatto (siluriformes) e dai volti barbuti di uomini portoghesi. Secondo i curatori del MET e del British Museum, che conservano due delle cinque maschere di questo tipo, i pesci gatto, per il loro essere tra fiume e mare, simboleggiano la doppia natura umana e divina del re, mentre i portoghesi erano associati al regno degli spiriti e portavano ricchezza e potere all’Oba. Questo oggetto incarna la pluralità di relazioni, interazioni e scambi tra l’Africa subsahariana e l’Europa nel periodo tra il 1500 e il 1700, temi centrali affrontati nel convegno. Inoltre, la ricchezza simbolica dell’opera riflette il ruolo imprescindibile della cultura materiale e artistica nella costruzione di identità e relazioni transculturali.

Maschera pendente della regina madre (Iyoba), XVI secolo, popolo Edo, Corte del Regno del Benin, Nigeria. Avorio, ferro, rame, 23,8 x 12,7 x 8,3 cm (New York, The Metropolitan Museum of Art) – https://www.metmuseum.org/art/collection/search/318622

Programma e Book of Abstracts, disponibili anche al seguente link:

https://sites.google.com/uniroma1.it/mapping-translating-prin22-cnr/workshop-2025

Per informazioni:

Angelo Cattaneo: angelomaria.cattaneo@cnr.it
Simone Celani: simone.celani@uniroma1.it


PRIN 2022 “Mapping and Translating Spaces, Cultures, and Languages. Experiences from the Missions Connected to the Portuguese Empire (1540-1700) – [ref. 20222SY2K7], coordinato da Angelo Cattaneo (Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea/CNR) e Simone Celani (Sapienza Università di Roma).

https://sites.google.com/uniroma1.it/mapping-translating-prin22-cnr/home

 

 

 

AISPEB © 2025. Tutti i diritti riservati.

realizzazione ideia